N.2 2025 - Scientia | Online first

Navigazione dei contenuti del fascicolo

Revillas, Diego (Milano, 1690 - Roma, 1746)

Alessandro Ottaviani

Università degli Studi di Cagliari alessandro.ottaviani@unica.it

Received 15/07/2025 | Accepted 02/08/2025 | Published online 09/12/2025

Scarica il pdf

Per scaricare l'articolo in pdf visita la sezione "Risorse" o clicca qui.

Revillas, Diego, al secolo Pietro, nacque a Milano il 4 luglio 1690, primogenito di Diego Revillas Vallexo, di famiglia nobile della Spagna, da dove pochi anni prima era partito, e di Isabella Solis, figlia di Cipriano Solis, sergente maggiore della città di Alessandria. Ebbe un fratello, Michele, e una sorella, Marianna. A quattro anni perse la madre e a dodici il padre, per cui lui, suo fratello e sua sorella furono accuditi dalla zia materna. Iscrittosi a dieci anni alle scuole dei Padri Barnabiti, passò dai Gesuiti all’età di dodici; ma non sentendo la vocazione, intraprese lo studio della giurisprudenza. Ma neanche questa fu la sua strada: infine, seguendo l’esempio del fratello, che nel frattempo era entrato a far parte dell’ordine dei Gerolamini, mutando il nome in Remigio, entrò anche lui nel medesimo ordine il 19 settembre 1710, cambiando il nome in Diego. Negli anni del noviziato seguì i corsi di filosofia, incentrati sull’indirizzo peripatetico, che non lo appassionarono, finché, per completare il corso di studi teologici, il 9 maggio 1712 mosse alla volta di Roma [BSRc]. Di lì Revillas dovette rientrare a Piacenza, visto che nel 1718 divenne membro dell’Accademia dell’Arcadia, nella colonia piacentina di Trebbia, con il nome di Didalmo Prosindio e nel monastero di San Savino fu allocato un «Mappamondo celoterracqueo», presumibilmente nell’anno 1719 [Nuovo Mappamondo, 1719]. Ciò era il portato di una pregressa attitudine alle scienze ed alle sue applicazioni: mentre da giovinetto cercava di impratichirsi nell’avvocatura, aveva manifestato una «certa naturale inclinazione, [lasciandosi] agevolmente trasportare or all’italiana poesia, solito sfogo della gioventù, or al disegno, or alla lettura d’alcuni pochi e poco pregevoli libri di storia, di geografia e di gnomonica pratica» [BSRb]. Si interessò soprattutto alla gnomonica, grazie anche al fatto che il maestro che lo doveva erudire nella grammatica coltivava questa passione. Revillas si trovò a saper costruire «alcuni solari orologi» [BSRb], e di questa abilità fu segno la costruzione di un orologio idraulico, dotato di una «svegliarina da lui stesso immaginata ed eseguita» [BSRb]; nel corso delle frequentazioni con il marchese Giovanni Olgiati, gli fu raccontato della invenzione di «una macchinetta in forma di pistola, dalla cui canna allo scrocchio dell’acciarino usciva accesa una candela» [BSRb]; e senza averla veduta, Revillas, dopo alcune settimane, come aveva promesso, la riprodusse.

Dall’aprile del 1721 Revillas si mosse definitivamente a Roma presso il monastero di San Bonifacio e sant’Alessio; il 19 agosto 1721 si trovò a difendere con energia la teoria degli inviluppi di Antonio Vallisneri in una lettera indirizzata al conte Federico del Verme, che lo sollecitava ad esprimere il suo parere, avendo avanzato alcuni dubbi e perplessità [Revillas, 1731]; [del Verme, 1731]; lo scambio si perpetuò con un altro giro di lettere, che sono rimaste inedite, entrambe in duplice copia e non datate [BSRd]. Il 29 aprile del 1725 il papa Benedetto XIII lo elesse teologo nel Concilio Romano di quell’anno, in cui si ribadiva la condanna del giansenismo espressa nella Costituzione Unigenitus Dei Filius proclamata da Clemente XI nel 1713. Ciò non toglie che Revillas, con le sue frequentazioni e amicizie con il cardinale Giovanni Antonio Davia, con Antonio Leprotti con Giovanni Gaetano Bottari condividesse il loro moderato filogiansenismo.

Nel discorso recitato presso l’Arcadia il 26 agosto 1727 Revillas tornava a difendere la teoria degli inviluppi e quella della plantula seminalis di Marcello Malpighi e soprattutto a manifestare la sua decisa insofferenza per la tradizione aristotelica [Revillas, 1730]; l’anno successivo diede mano ad una dotta dissertazione sulla generazione delle zanzare [Revillas, 1737]. Di lì cominciò a interessarsi anche dei fenomeni meteorologici, come attesta l’aumento di notazioni a partire dal 1728 ad essi pertinenti nel Diario da lui stesso tenuto negli anni 1721/1730: interessante l’annotazione relativa al 2 gennaio 1728: «Il Tevere si gonfia e giunge quasi alla strada de’ Granai fuori della Porta. Sono più di due mesi e mezzo che quasi di continuo piove, essendo stata piovosa anche l’estate precedente» e quella relativa al 25 febbraio 1730: «La notte verso le ora 2 ½ apparve nell’aria una meteora di fuoco sopra Roma: era come una nube infuocata di un colore rossigno oscuro, che tramandava uno splendore fosco in quella guisa che fanno gl’incendi di notte. […] Durò questo fuoco fino alle ore 5, abbenché molto diminuito» [BSRa]; nel 1730 Revillas fu inserito come sovrannumerario alla cattedra di matematica de La Sapienza, fino a che, deceduto Domenico Quarteroni, non gli successe come titolare effettivo; dal 1743 prestò come coadiutore Cesare Pozzi, che gli succedette alla sua morte. Delle osservazioni meteorologiche Revillas fece sistematica annotazione, da cui trasse talvolta un calendario annuale, come ad esempio gli Excerpta ex Ephemeridibus Meteorologicis Romanis Anni 1741 observante Didaco de Revillas, Abbate Hieronymiano in Romana Academia Matheseos Professore, Regiae Societatis Londiniensis, necnon Academiae Ist. Scient. Bonon. Sodali [Revillas, 1744b] e le Ephemerides metheorologicae Romanae anni MDCCXLII [Revillas, 1744a] e che lo portarono a cimentarsi con la costruzione di strumenti appropriati, come testimoniano le due lettere indirizzate ad Antonio Leprotti [Revillas, 1747a; Revillas 1747b]. Eletto membro della Accademia delle scienze di Bologna, Revillas dispiegò una consistente pratica osservativa telescopica, compiuta assieme a Giovanni Gaetano Bottari, Andrea Celsius, Eustachio Manfredi, testimoniata da una serie di note, pubblicate nelle «Philosophical Transactions» della Royal Society, che lo nominò fellow: Observatio Eclipseos Lunaris habita die 1 Decembris 1732 in aedibus Eminentiss. de Via, a Didaco Revillas Abbate Hieronymiano, Abbate Joanne Bottario, Eustachio Manfredi [Bottari, Manfredi, Revillas, 1735]; [Bottari, Manfredi, Revillas, 1747]; Halo observatus Romae Anno MDCCXXXII Die XI Augusti a D. de Revillas, Regali Societati communicavit Tho. Dereham [Revillas, 1738a]; Observatio Eclipseos telluris Romae habita in Aedibus Eminentissimi Cardinalis De-Via non i.e. die 3 Maii, N.S. Apr. 22 V.S. MDCCXXXIV per Didacum Revillas Abbat. Hieronym. R.S.S. et Andream Celsium, R.S.S. Astrom. Profess. Upsal. R.S. Suec. Secr. [Celsius, Revillas, 1738]; Splendidissimum lumen Boreale Romae visum die 16 Decembris 1737 observante Didaco de Revillas Abbate Hieronym. Pub. Math. Prof. & Reg. Societ. Londiniensis, necnon Acad. Scient. Bonon. Socio [Revillas, 1738b];[Revillas, 1744e]; Lumen Australe Romae observatum die 17 Jan. 1740 a Didaco de Revillas, Abbati Hieronym. P. Math. Prof. & R.S.S. [Revillas, 1744c].

Revillas fu solito compiere viaggi, da cui sortì occasione per dare risalto alla sua peculiare abilità cartografica, di cui restano due esempi, ovvero la carta della diocesi dei Marsi (edita nel 1735) e quella di Tivoli (1739); per questo motivo fu coinvolto, assieme ad Alessandro Gregorio Capponi, a sovraintendere al progetto per una nuova carta topografica di Roma, per cui Revillas coinvolse un suo protegé, Giovan Battista Nolli, che poi riuscì nell’intento nel 1748. Da un viaggio motivato per un’analisi del regime delle acque in Val di Chiana ricavò una serie di osservazioni che, travestite nella finzione pastorale, divennero occasione di una recita presso l’Arcadia tenutasi il 12 settembre 1737; pubblicata a distanza di anni come Ragionamento filosofico-pastorale recitato in Arcadia nel risorgimento della medesima il dì 12 settembre dell’anno 1737 [Revillas, 1743]; [Revillas, 1744d]. In questo Ragionamento Revillas affrontava la questione dell’origine dei fossili, di cui forniva la corretta interpretazione, della formazione delle stalattiti e di altri fenomeni geologici; lo scritto ebbe un discreto successo, tanto che fu epitomizzato in tedesco e in francese [Abhandlung, 1747]; [Discours, 1758]. Ascritto all’Accademia di Cortona dei fratelli Filippo e Ridolfino Venuti, vi presentò due memorie, che dettero conto delle notevoli conoscenze anche in ambito archeologico e antiquario: Sopra la colonna degli Antichi chiamata Milliarium Aureum [Revillas, 1735], e Sopra l’antico piede romano, e sopra alcuni stromenti scolpiti in antico marmo sepolcrale [Revillas, 1741]. Revillas morì a Roma il 21 agosto del 1746, non riuscendo a portare a termine l’opera, più volte annunciata e promessa, avente di mira «l’illustrare l’antico e moderno Tivoli» [Lami, 1740].

I suoi materiali lasciati manoscritti restano conservati presso la Biblioteca della British School at Rome (per un loro regesto si veda Pedley [1991]); per altri inediti disseminati in più fondi si veda Bevilacqua [1998]; alcuni excerpta sono usciti postumi: i rilievi sulla statica della cupola di San Pientro sono stati editi da Giovanni Poleni [Poleni, 1748, p. 259-261, 322-323] e la Relazione della scoperta del circo di Adriano fatta nei prati di Castello S. Angelo per ordine della Santità di papa Clemente [sic per Benedetto] XIV con alcune riflessioni e memorie spettanti al medesimo circo da Luigi Canina nel 1842 [Revillas, 1842, p. 453-470].

Fonti manoscritte e archivistiche

BSRa = British School at Rome Research Collections, Manuscript papers, busta 3, cc. 5r e 8r, Diario di D. Diego Revillas in Roma dal primo d’Apprile 1721 in avanti

BSRb = British School at Rome Research Collections, Manuscript papers, busta 82, c. 2r, Memorie della vita e degli studi dell’abate Revillas

BSRc = British School at Rome Research Collections, Manuscript papers, busta 83, c. 1r, Memorie di viaggi diversi

BSRd = British School at Rome Research Collections, Manuscript papers, buste 121-122. Diego Revillas / Federico Del Verme

Opere di Diego Revillas

Bottari, Manfredi, Revillas, 1735 = Bottari Giovanni Gaetano, Manfredi Eustachio, Revillas Diego, Observatio Eclipseos Lunaris habita die 1 Decembris 1732 in aedibus Eminentiss. de Via, a Didaco Revillas Abbate Hieronymiano, Abbate Joanne Bottario, Eustachio Manfredi, «Philosophical Transactions of the Royal Society of London», 38 (1735), p. 85-88.

Bottari, Manfredi, Revillas, 1747 = Bottari Giovanni Gaetano, Manfredi Eustachio, Revillas Diego, Observatio Eclipseos Lunaris habita die 1 Decembris 1732 in aedibus Eminentiss. de Via, a Didaco Revillas Abbate Hieronymiano, Abbate Joanne Bottario, Eustachio Manfredi, «De Bononiensi scientiarum et artium instituto et academia commentarii», 2, 3 (1747), p. 109-112.

Celsius, Revillas, 1738 = Celsius Andrea, Revillas Diego, Observatio Eclipseos telluris Romae habita in Aedibus Eminentissimi Cardinalis De-Via non i.e. die 3 Maii, N.S. Apr. 22 V.S. MDCCXXXIV per Didacum Revillas Abbat. Hieronym. R.S.S. et Andream Celsium, R.S.S. Astrom. Profess. Upsal. R.S. Suec. Secr., «Philosophical Transactions of the Royal Society of London», 39 (1738), p. 294-296.

Revillas, 1730 = Ragionamento tenuto in Arcadia lì 26 agosto 1727, in Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, tomo IV, In Venezia, appresso Cristoforo Zani, 1730, p. 419-439.

Revillas, 1731 = Lettera a Federico del Verme, in Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, a cura di Angelo Calogerà, tomo V, In Venezia, appresso Cristoforo Zani, 1731, p. 199-216.

Revillas, 1735 = Sopra la colonna degli Antichi chiamata Milliarium Aureum, in Saggi di dissertazioni accademiche pubblicamente lette nella nobile accademia etrusca dell’antichissima città di Cortona, I, In Roma, A spese di Niccolò e Marco Pagliarini Mercanti-Librari a Pasquino, Nella stamperia di Pallade, 1735, p. 43-52.

Revillas, 1737 = De culicum generatione, «Acta physico-medica Academiae Caesareae Leopoldino-Carolinae naturae curiosorum», 4 (1737), p. 14-18.

Revillas, 1738a = Halo observatus Romae Anno MDCCXXXII Die XI Augusti a D. de Revillas, Regali Societati communicavit Tho. Dereham, «Philosophical Transactions of the Royal Society of London», 39 (1738), p. 118.

Revillas, 1738b = Splendidissimum lumen Boreale Romae visum die 16 Decembris 1737 observante Didaco de Revillas Abbate Hieronym. Pub. Math. Prof. & Reg. Societ. Londiniensis, necnon Acad. Scient. Bonon. Socio, in Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, tomo XVII, In Venezia, appresso Cristoforo Zane, 1738, p. 39-46.

Revillas, 1741 = Sopra l’antico piede romano, e sopra alcuni stromenti scolpiti in antico marmo sepolcrale, in Saggi di dissertazioni accademiche pubblicamente lette nella nobile accademia etrusca dell’antichissima città di Cortona, III, In Roma, Nella Stamperia di Tommaso e Niccolò Pagliarini Mercanti Librari a Pasquino, 1741, p. 111-139.

Revillas, 1743 = Ragionamento filosofico-pastorale recitato in Arcadia nel risorgimento della medesima il dì 12 settembre dell’anno 1737 in Memorie sopra la fisica e istoria naturale di diversi valentuomini, tomo I, 1743, In Lucca, per li Salani e Giuntini, p. 89-121.

Revillas, 1744a = Ephemerides metheorologicae Romanae anni MDCCXLII, in Memorie sopra la fisica e istoria naturale di diversi valentuomini, tomo II, 1744, In Lucca, per li Salani e Giuntini, p. 219-282.

Revillas, 1744b = Excerpta ex Ephemeridibus Meteorologicis Romanis Anni 1741 observante Didaco de Revillas, Abbate Hieronymiano in Romana Academia Matheseos Professore, Regiae Societatis Londiniensis, necnon Academiae Ist. Scient. Bonon. Sodali, «Philosophical Transactions of the Royal Society of London», 42 (1744), p. 193-218.

Revillas, 1744c = Lumen Australe Romae observatum die 17 Jan. 1740 a Didaco de Revillas, Abbati Hieronym. P. Math. Prof. & R.S.S., «Philosophical Transactions of the Royal Society of London», 41 (1744), p. 744-745.

Revillas, 1744d = Ragionamento filosofico-pastorale recitato in Arcadia nel risorgimento della medesima il dì 12 settembre dell’anno 1737 in Memorie sopra la fisica e istoria naturale di diversi valentuomini, in Raccolta d’opuscoli scientifici, e filologici, tomo XXXI, In Venezia, appresso Simone Occhi, 1744, p. 389-415.

Revillas, 1744e = Splendidissimum lumen Boreale Romae visum die 16 Decembris 1737 observante Didaco de Revillas Abbate Hieronym. Pub. Math. Prof. & Reg. Societ. Londiniensis, necnon Acad. Scient. Bonon. Socio, «Philosophical Transactions of the Royal Society of London», 41 (1744), p. 601-604.

Revillas, 1747a = Epistola ad illustrissimum et clarissimum virum Antonium Leprottum… in qua proponitur Thermometrum aëris densitates, nec non frigoris calorisque gradus accurate mensurans, in Memorie sopra la fisica e istoria naturale di diversi valentuomini, tomo III, 1747, In Lucca, per Filippo Maria Benedini, p. 1-39.

Revillas, 1747b = Epistola altera… De thermometris mercurialibus Romae primum paratis et de tentamine aërometrico viri cl. S, Klingenstiernia Regiae Upsalensis Societ. Sodalis in Memorie sopra la fisica e istoria naturale di diversi valentuomini, tomo III, 1747, In Lucca, per Filippo Maria Benedini, p. 41-74.

Revillas, 1842 = Relazione della scoperta del circo di Adriano fatta nei prati di Castello S. Angelo per ordine della Santità di papa Clemente XIV con alcune riflessioni e memorie spettanti al medesimo circo, in Canina, Luigi, Sul circo edificato da Adriano vicino al suo mausoleo, in Dissertazioni della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, tomo decimo, Roma, dalla tipografia della R.C.A., 1842, p. 453-470.

Opere coeve

Abhandlung, 1747 = Abhandlung von dem Ursprung der Steine und Versteinerungen aus dem Wasser, «Hamburgiches Magazin», 1747, p. 11-29.

del Verme, 1731 = del Verme Federico, Lettera a Diego Revillas, in Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, a cura di Angelo Calogerà, tomo V, In Venezia, appresso Cristoforo Zani, 1731, p. 191-197.

Discours, 1758 = Discours… sur les Coquilles fossiles qui se trouvent dans un canton de la Toscana, «Journale Oecononomique», 1758, p. 370-373, 415-418.

Lami, 1740 = Lami Giovanni, § Roma, «Novelle letterarie pubblicate in Firenze», 1, 1740, col. 8-10.

Nuovo Mappamondo, 1719 = Nuovo Mappamondo celoterracqueo, fabbricato dal Padre D. Diego Reviglias della congregazione di san Girolamo, «Giornale de’ letterati d’Italia», 32 (1719), p. 423-431.

Poleni, 1748 = Poleni Giovanni, Memorie istoriche della gran cupola del tempio vaticano…, In Padova, nella stamperia del Seminario, 1748.