N.2 2023 - Scientia | Dicembre 2023

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Maraschini Pietro (Schio, 1774 - Schio, 1825)

Ezio Vaccari

Università degli Studi dell'Insubria ezio.vaccari@uninsubria.it

Abstract

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Contenitore

Pietro Maraschini (o Maraschin) nacque a Schio (Vicenza) il 25 agosto 1774 da Domenico, industriale laniero, e da Maria Maddalena Beretta. Dopo gli studi presso il Seminario di Vicenza, seguì i corsi di Storia Naturale tenuti da Stefano Andrea Renier all'Università di Padova. Fu quindi ordinato sacerdote e per alcuni anni si dedicò all'insegnamento delle materie letterarie, prima di intraprendere un ulteriore percorso di formazione filosofica e scientifica che lo condusse a viaggiare a lungo in Italia e in Europa, visitando musei, società scientifiche e istituti universitari. Studiò intensamente sui testi degli illuministi francesi e italiani, presenti in gran numero nella sua ricca biblioteca (espressione di un'ampia cultura anche in campo storico, letterario e scientifico), cimentandosi tra l'altro nella traduzione di alcuni scritti di Rousseau e Voltaire. I suoi spiccati interessi per gli studi naturalistici si incentrarono ben presto sulle scienze geologiche, che all'inizio dell'Ottocento potevano godere in Veneto di una salda tradizione che integrava felicemente ricerca sul campo e attività di collezionismo specializzato.

Nel 1810, coinvolto dal governo napoleonico nelle operazioni di rilevamento geo-mineralogico del Veneto, Maraschini donò al Consiglio delle Miniere del Regno d'Italia, come contributo per il piano di istituzione di un Museo di Storia Naturale, 130 campioni di minerali e rocce raccolti nei monti di Schio durante le ricerche sul campo che avevano condotto alla pubblicazione del suo primo lavoro scientifico, le Osservazioni litologiche sui contorni di Schio (1810). Negli anni successivi Maraschini intraprese un'intensa attività di ricerca geologica nelle zone limitrofe a Schio e in particolare nella Valle dell'Agno, che egli percorse in più occasioni insieme a due studiosi locali, il geologo Domenico Trettenero di Recoaro e il collezionista Luigi Castellini di Castelgomberto: durante queste «corse montanistiche» Maraschini ebbe la possibilità di valutare soprattutto la presenza di diverse formazioni e rocce di origine vulcanica, come nel caso del «pirossene» (augite) individuato nella Valle dei Zuccanti in territorio scledense. Il carteggio con Castellini, iniziato probabilmente nel gennaio 1815, consente inoltre di ricostruire le fasi della preparazione scientifica di Maraschini negli anni precedenti alla pubblicazione dei suoi scritti geologici più significativi nel triennio 1822-1824. Oltre ad aiutare Castellini nell'organizzazione e nella classificazione della sua imponente collezione geologica e paleontologica, nel marzo del 1817 Maraschini contribuì a preparare con l'amico collezionista un catalogo ragionato di una collezione geo-mineralogico-paleontologica del territorio vicentino dove si affermava la necessità di studiare «la struttura delle montagne» e si sottolineava l'importanza di mettere in relazione i minerali con le rocce «disposte secondo la loro formazione» e queste ultime a loro volta con i fossili eventualmente in esse contenuti. Nel 1817 Maraschini adottava quindi una sorta di neutralità descrittiva, dichiaratamente avversa alle scelte di campo in favore di rigide ipotesi litogenetiche definite «nettuniste» o «vulcaniste», considerate un impedimento allo sviluppo delle scienze geo-mineralogiche, in quanto viziate da un fazioso «spirito di partito». Tuttavia, a distanza di un anno, Maraschini sembrava aver già abbandonato questa posizione per aderire ad una cauta impostazione vulcanista influenzata dall'Introduzione alla geologia (1811) di Scipione Breislak.

Proprio per valutare meglio sul campo tale ipotesi, Maraschini decise di intraprendere un viaggio geologico in Italia meridionale. Partì da Venezia nel gennaio 1819, attraversò gli Appennini e visitò la zona dei vulcani estinti dell'Agro Romano. A metà febbraio giunse a Napoli, ma non ebbe l'opportunità di salire sul Vesuvio in eruzione: incontrò invece altri scienziati come Gian Battista Brocchi, Teodoro Monticelli e Matteo Tondi. Il viaggio proseguì in Sicilia tra marzo e maggio 1819 in compagnia del francese Jean André Henri Lucas e consentì a Maraschini di raccogliere osservazioni litologiche nei territori di Messina, Catania, Palermo e Agrigento, senza però salire sulla sommità dell'Etna.

Nel maggio del 1821 Maraschini si recò a Parigi e iniziò a seguire assiduamente le lezioni settimanali tenute al Muséum d'Histoire Naturelle da Étienne Geoffroy Saint-Hilaire, Pierre-André Latreille, René-Just Haüy e Pierre-Louis-Antoine Cordier. Di quest’ultimo Maraschini adottò ben presto la nomenclatura litologica, giungendo a compilarne una versione italiana. Durante il soggiorno parigino, conclusosi nell'estate del 1822, Maraschini compì anche diverse escursioni geologiche con Alexandre Brongniart ed altri scienziati francesi, pubblicò un'apprezzata memoria «geognostica» sul Vicentino e adottò una posizione vulcanista sempre più vicina a quella espressa in Italia da Giuseppe Marzari Pencati a proposito dell'origine ignea dei graniti e di molte altre rocce cristalline, non più esclusivamente considerate di formazione primitiva. Nel settembre 1823, in seguito ad alcune ricognizioni in Val di Fiemme insieme a Domenico Trettenero e Charles Bertrand-Geslin, Maraschini confermava la sovrapposizione e l’età più recente del granito e di altre «rocce pirigene» (ignee) rispetto al calcare secondario, come già aveva indicato Marzari Pencati nel 1820 sulla base di osservazioni effettuate a Predazzo in Trentino.

Nel 1824 Maraschini pubblicò il trattato Sulle formazioni delle rocce del Vicentino il cui pregio principale, come ha sottolineato Giorgio Dal Piaz, fu indubbiamente quello di aver presentato in dettaglio l'intera serie stratigrafica del Vicentino, sia pure basata quasi esclusivamente su caratteri litologici. Inoltre, questo studio, realizzato con la collaborazione del giovane e promettente allievo Lodovico Pasini, ampliava notevolmente il campo di indagine sulle rocce ignee, tentando di applicare al Vicentino la teoria dei crateri di sollevamento postulata da Leopold von Buch.

Quest'opera riscosse grande apprezzamento tra i geologi italiani dell'Ottocento, come dimostrano i commenti di Leopoldo Pilla (1832) e Giuseppe Meneghini (1866). Maraschini si ricollegava infatti alla feconda tradizione di ricerca litostratigrafica e litogenetica intrapresa dai geologi veneti del secondo Settecento, in particolare da Giovanni Arduino e da Alberto Fortis: proprio per questo motivo, le sue interpretazioni litologiche delle serie stratigrafiche del Vicentino - nonostante l'individuazione e l'elenco dei fossili in esse presenti - saranno in parte corrette da Tommaso Antonio Catullo (1827) su basi strettamente paleontologiche. Nel definire il «quadro delle formazioni del Vicentino» Maraschini seguiva essenzialmente lo schema di suddivisione litostratigrafica proposto da Arduino nel 1760: un «terreno fondamentale» composto da rocce scistose, un «terreno secondario» composto principalmente da rocce argillose e calcaree; un «terreno terziario» composto da sabbie argillose e rocce calcaree fossilifere, con una significativa presenza di «terreni pirossenici» di origine ignea, composti da porfidi, tufi e basalti, tra cui la dolerite, chiaramente individuata come roccia effusiva; un «terreno di trasporto o di alluvione» a carattere essenzialmente argilloso e distinto tra montagne, valli e pianure.

Secondo Paolo Preto, Maraschini rappresenta «la tipica figura di filosofo veneto, moderato seguace dei lumi francesi, attento a conciliare le nuove idee con la fede cristiana e una pragmatica attenzione alle caute e possibili riforme civili e sociali» (I geologi vicentini dell'800, p. 58-59). Maraschini fu anche archivista comunale a Schio, si occupò della storia del territorio scledense e collaborò a diverse iniziative economiche e politico-civili, in cui tentò di proporre l'utilità della scienza applicata, come nel caso delle ricerche sull'estrazione di carbon fossile nel Vicentino al fine di risolvere il problema della carenza dei legnami per le fornaci delle industrie locali.

Fu membro di società e istituzioni scientifiche italiane ed europee, tra cui si ricordano la Geological Society di Londra, il Muséum d'Histoire Naturelle di Parigi, l'Accademia Pontaniana di Napoli, l'Accademia dei Georgofili di Firenze e l'Ateneo di Brescia.

Morì a Schio il 22 settembre 1825.

Opere di Pietro Maraschini

Manoscritti

I manoscritti di Maraschini sono conservati principalmente nella Biblioteca Comunale di Schio, nei fondi Manoscritti Maraschin, Manoscritti Dalla Cà, Manoscritti Maddalena, Archivio Senatore A. Rossi - carte Maraschin. Nella Biblioteca Civica di Verona (Fondo G. Arduino, b. 761, V.i.1-37, V.l.1-2) sono conservate trenta lettere di Maraschini a Luigi Castellini (1815-1822) e l'inedito Giornale di viaggio in Sicilia (1819).

Opere edite

Osservazioni litologiche intorno ad alcuni monti del Distretto di Schio, dipartimento del Bacchiglione, «Giornale dell'Italiana Letteratura», 25, 1810, p. 8-30.

Observation géologiques sur le Vicentin, «Bulletin de la Societé Philomatique de Paris», 1822, p. 28-32.

Observations Géognostiques sur quelques localités du Vicentin, «Journal de physique de chimie et d'histoire naturelle», 94, p. 97-127 [traduzione italiana in «Biblioteca Italiana», 26 (aprile-giugno 1822), p. 379-390; 27 (luglio-settembre 1822), p. 77-89].

Distribuzione delle rocce e classificazione geologica dei terreni, esposte dietro il corso datone dal Sig. P.L. Cordier, «Biblioteca Italiana», 28, p. 376-398; 29 (gennaio-marzo 1823), p. 104-111.

Dei filoni pirossenici del Vicentino, «Biblioteca Italiana», 31, 1823, p. 210-224.

Osservazioni sulle rocce pirigene della Valle di Fiemme dei Signori Bertrand-Geslin, Trettenero e Maraschini esposte in una lettera [...] al Signor Scipione Breislak, «Biblioteca Italiana», 32, 1823, p. 351-366 [traduzione francese in «Bulletin des sciences naturelles et de géologie», 1 (1824), p. 321-322; traduzione tedesca in «Leonhard Mineralogische Taschenbuch», 1829, p. 109-133].

Sur les terrains problématiques du Tirol. Extrait d’une lettre à M. L. Cordier (13 octobre 1823), «Annales des Mines», 8, 1823, p. 629-634.

Sulle formazioni delle rocce del Vicentino. Saggio Geologico, Padova, Tipografia della Minerva, 1824.

Lettera sui vulcani estinti del Vicentino e della Val di Noto in Sicilia, in Alcune lettere d'Italiani illustri a Gambattista Brocchi, Bassano, 1856, p. 36-38.

Serie de' Signori, Vicari, Arcipreti, Sindici, Governatori, ecc. della terra di Schio, da' primi tempi sino a quelli del Regno Italico; Atti Municipali pubblici e privati di Schio e dintorni nel secolo XVI, pubblicati a cura di F. Rossi per nozze Rossi-Bozzotti, Schio, Marin, 1877.

Lettera ad Alberto Parolini, 21 marzo 1825, in Per le auspicatissime nozze Favaretti-Agostinelli, Bassano del Grappa, Tipolitografia Roberti, 1882, p. 11.

Studi

[Bassani, 1880], Bassani Francesco, Parole a ricordo di Pietro Maraschin e Ludovico Pasini, «Bollettino della Società Veneto-Trentina di Scienze Naturali», 1 (1880), p. 82-90.

[Cappi Bentivegna, 1955], Cappi Bentivegna Ferruccia, Alessandro Rossi e i sui tempi, Firenze, Barbera, 1955, p. 29-33.

[Catullo, 1827], Catullo Tommaso Antonio, Saggio di zoologia fossile, Padova, Tipografia del Seminario, 1827, p. 50, 65, 77, 186, 194.

[Ciancio, 1999], Ciancio Luca, "La chiave della teoria delle Alpi": località, collezioni e reperti dell’area trentina e dolomitica nella storia delle teorie geologiche (1760–1830), «Archivio Trentino», 48 (1999), p. 247-250.

[Dal Piaz, 1922], Dal Piaz Giorgio, L'Università di Padova e la scuola veneta nello sviluppo e nel progresso delle scienze geologiche, Padova, Società Cooperativa Tipogafica, 1922, p. 28.

[Dalla Cà, 1925], Dalla Cà Alessandro, L'abate Pietro Maraschin. Bio-bibliografia, Schio, Arona, 1925.

[Dentilli - Boscardin, 2008], Dentilli Giovanni – Boscardin Matteo, Pietro Maraschin: due vocazioni, una sola coerenza, «Studi e Ricerche - Associazione Amici del Museo - Museo Civico "G. Zannato", Montecchio Maggiore (Vicenza)», 15 (2008), p. 63-68.

[Fontana, 1989], Fontana Giovanni Luigi, Pietro Maraschin, in Il Vicentino tra rivoluzione giacobina ed età napoleonica, 1797-1813, a cura di Renato Zironda, Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, 1989, p. 227-229.

[Lazzari, 2002], Lazzari Corrado, Le Scienze della Terra nel Veneto dalle origini ai giorni nostri, Venezia, Società Veneziana di Scienze Naturali, 2002, p. 129-132.

[Maddalena et al., 1902], Maddalena Domenico – Corradi Giovanni Maria – Dal Savio Angelo, Glorie Scledensi, Vicenza, Stab. Tip. San Giuseppe, 1902, p. 41-42.

[Meneghini, 1866], Meneghini Giuseppe, Del merito dei Veneti nella geologia, Pisa, Nistri, 1866, p. 20-23.

[Omboni, 1863], Omboni Giovanni, Bibliografia delle principali opere finora pubblicate sulla geologia del Veneto, «Atti della Società Italiana di Scienze Naturali», 5 (1863), p. 357- 360.

[Pilla, 1832], Pilla Leopoldo, Cenno storico sui progressi della Orittognosia e della Geognosia in Italia, «Il Progresso delle scienze, delle lettere e delle arti», 3 (1832), p. 216-218

[Poggendorff, 1863], Poggendorff Johann Christian, Biographisch-Literarisches Handwörterbuch zur Geschichte der Exakten Wissenschaften, Leipzig, J.A. Barth, 1863, vol. 2, p. 38.

[Preto, 1990], Preto Paolo, I «lumi» a Vicenza, in Storia di Vicenza, III/2. L'Età della Repubblica Veneta (1404-1797), a cura di Franco Barbieri e Paolo Preto, Vicenza, Neri Pozza, 1990, p. 390.

[Preto, 1998], Preto Paolo, I geologi vicentini dell’800: dall’amore della terra all’amore della patria, in Le scienze della Terra nel Veneto dell'Ottocento, a cura di Ezio Vaccari, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, 1998, p. 58-60.

[Rumor, 1907], Rumor Sebastiano, Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono, Venezia, Deputazione Veneta di Storia Patria, 1907, vol. 2, p. 265-267.

[Saccardo, 1846], Saccardo Michele, Sebastiano Bologna, Pietro Maraschin, Padova, coi Tipi del Seminario, 1846.

[Saccardo, 1846], Saccardo Michele, Nozze Rossi-Maraschin. Ad Alessandro Rossi, il giorno lietissimo delle sue nozze, Padova, coi Tipi del Seminario, 1846.

[Vaccari, 1998], Vaccari Ezio, Geologia e collezionismo nel primo Ottocento veneto: il rapporto tra Luigi Castellini e Pietro Maraschini, in Le scienze della Terra nel Veneto dell'Ottocento, a cura di Ezio Vaccari, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, 1998, p. 109-134.

[Vaccari, 2021], Vaccari Ezio, The development of lithostratigraphy in the Alpine region during the early 19th century through the work of Giuseppe Marzari Pencati and Pietro Maraschini, «Physis», 56 (2021), n. 1-2, p. 61-73.